Pubblicato in Spagna nel 1554, Lazarillo de Tormes ha dato il via alla tradizione dei romanzi picareschi. Sagace satira della società del tempo, è uno dei testi fondamentali della letteratura spagnola. Il giovane Lazarillo è un vagabondo che si serve di mille espedienti per procurarsi da vivere; sempre in viaggio, sempre affamato, non disdegna di servirsi di mezzi illeciti pur di tirare avanti. Presta i suoi servizi a un cieco, a uno scudiero, a un frate che commercia bolle papali, a un pittore da strada, alla fine a un arciprete, per cui fa il banditore di vini. Una fotografia della crisi economica e dei disagi sociali della Spagna di Carlo V.
VITTORIO BODINI (nato a Bari nel 1914, ma di famiglia e di formazione leccese, morto a Roma nel 1970) è considerato tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola (Lorca, Cervantes, Salinas, Rafael Alberti, Quevedo). Fondamentali sono ancora oggi i suoi saggi I poeti surrealisti spagnoli (Torino 1963) e Studi sul Barocco di Góngora (Roma 1964). Bodini è stato soprattutto un poeta che ha attraversato, con ironia quasi picaresca, tutte le avventure del Novecento europeo.
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