Via delle Bombarde

 
Via delle Bombarde
Autore: Luciana D'Aleo
Collana: Comete 58
Categoria: letteratura italiana
Pagine: 126
ISBN 978-88-497-0970-4
€ 14,00


Nella Lecce delle case di calce e dello scirocco che s’infiltra nei vicoli pieni di chiacchiere fra comari e profumo di caffè, via delle Bombarde è un angolo di mondo scandito da una quotidianità semplice. Pragmatiche come donna Eufemia o sognatrici come la signora Mariannina, le donne vedono nel matrimonio l’evento cruciale della propria vita, coronamento di un sogno d’amore o piuttosto mezzo di scalata sociale. Qualcuna cerca il buon partito e pensa che “i soldi sono come l’acqua”, qualcun’altra ascolta favole davanti al braciere e si riempie la testa di romanticherie per sopravvivere ai quotidiani soprusi di una vita avara d’amore. Dalla guerra allo sbarco sulla luna, passando per la morte di Kennedy, in questa Lecce “bella addormentata” la storia e i grandi eventi del secondo Novecento sono solo un riflesso, l’eco di un altro mondo che arriva da una lettera o dalla tv accesa.

LUCIANA D’ALEO, nata a Lecce nel 1952, vive e lavora a Roma. Laureata in filosofia presso l’Università di Bari, è giornalista pubblicista e ha condotto per “La Gazzetta del Mezzogiorno” numerose inchieste in campo sociale, con particolare attenzione alle tematiche femminili. Nel 2000 viene premiata per l’inchiesta Donne e potere, mentre nel 2006 pubblica Verde Smeraldo, il suo romanzo d’esordio.

 

Video

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Immagini

Un momento della presentazione a Tricase (LE) il 22 dicembre 2015. Ecco il commento che ne ha fatto la giornalista Vera Gerardi: 

Lo scorso 22 dicembre, il romanzo “Via delle Bombarde” di Luciana D’Aleo è stato presentato a Tricase, Lecce. I tufi antichi delle Scuderie di Palazzo Gallone hanno fatto da cornice all’incontro, organizzato dall’Assessorato alla cultura del paese ed inserito in una curata rassegna d’interesse per la stagione invernale. 
Durante il dialogo con il giornalista Francesco Greco, l’autrice ha rimandato ad alcuni dei più profondi squarci interpretativi del romanzo, raccontando i processi dietro la narrazione e i profili dei personaggi. Come spesso si concede, anche in questa occasione la D’Aleo non ha mancato di trasmettere al pubblico la sua idea personale di scrittura, ciò che vive durante l’esperienza creativa: sono grandi gli influssi terapeutici, liberatorio è il potere introspettivo che lo scrivere ha su di lei. Infatti, contrariamente a quanto accade alla D’Aleo giornalista, inventare storie e raccontarle sotto forma di romanzi significa farlo unicamente per sé, nutrendosi di emozioni e riportandole su carta. Ciò accade soprattutto per le donne - sostiene l’autrice - perché loro sono spesso più portate a voler conoscere se stesse, anche attraverso i personaggi di cui scrivono.

Un momento della presentazione a Tricase il 22 dicembre 2015

Alcuni momenti dell'incontro del 1° marzo 2016 a Latina, organizzato dal Soroptimist International Club

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Recensioni

Vera Gerardi, dicembre 2015

Quella che la D’Aleo delinea è una vera e propria antropologia del femminile, per un romanzo che parte dal desiderio vissuto come colpa: le protagoniste sono generazioni di donne dal secondo dopoguerra agli anni Settanta del secolo scorso, nel tempo in cui le donne che desiderano sono donne peccatrici. La struttura del cambiamento sociale di genere è inserita in un guscio immobile di impotenze e passività, che solo ad una più attenta analisi possono rimandare alla straordinaria rivoluzione di costume novecentesca.
Vengono infatti delineati i profili stereotipati di donne diverse, reazioni differenti alla pressione esercitata dalla moralità cattolica che vivono, in cui l’unica donna possibile è madre e fattrice, tutto il resto le rimane precluso. Se non le è consentito procreare, deve espiare le sue mancanze nell’accudire o nell’apparire. 
La signora Mariannina rimane il personaggio più citato insieme allo zio Marcello, in quanto entrambi identità forti e sfaccettate, in grado di lasciare al lettore un ampio spazio di riflessione. La prima sembra quasi l’unica donna della storia in grado di amare davvero, difendendo i propri valori dalle squallide dinamiche in cui è costretta a vivere, senza rinunciare all’allegria, ai fichi secchi e alle bucce candite per consolare chi vuol bene. Il secondo, fuggito per mare per rincorrere l’ideale di un’esistenza libera, torna solo per brevi periodi a proteggere i propri cari, ripartendo quindi di nuovo, senza mai stancarsi a costruire modellini di navi dopo aver fatto l’amore in ogni porto con le sue mille amanti. Sono entrambi personaggi che arricchiscono il ventaglio di genere, così che il lettore non si senta perso tra gli stereotipi passivi ed i loro tristi destini. E nonostante questo sia un “libro sul disamore”, come l’autrice spesso evidenzia, la signora Mariannina e lo zio Marcello trasmettono tutt’altro intento umano.
Quella della D’Aleo è una scrittura notturna, un sogno che non cade mai nell’autobiografia, ma che dalla vita dell’autrice comunque trae grandi ispirazioni. La signora Mariannina stessa, ad esempio, sarebbe realmente esistita, certamente poi riadattata come personaggio e caratterizzata in maniera originale per “Via delle Bombarde”. Come ogni scrittore, anche la D’Aleo osserva la realtà con occhi sempre attenti e curiosi, ricordando i personaggi del proprio passato e ricreandone di nuovi per le sue storie. 
La bellezza dei luoghi del libro è legata alla Lecce del dopoguerra, mediterranea eppure chiusa a conca in se stessa. Via delle Bombarde è una stradina nel centro storico, un capillare che va da Porta Napoli al monastero delle Benedettine, la fabbrica della pasta di mandorle migliore di Lecce. Le storie, che in quella strada si consumano secondo l’immaginario della D’Aleo, sono raccolte in un romanzo consapevole di ciò che significava esser donna e di ciò che, dopo la trasformazione culturale della fine del Novecento, ha iniziato a significare oggi, in una crisi identitaria di genere che non riguarda soltanto quello femminile, ma richiama tutti i sessi ad una nuova, più matura reciprocità.
 
 
Luisa Guarino, Latina Oggi, 17 marzo 2016
Latina Oggi 17.03.16
 
 
Cora Craus, "Ed essere donna", 22 marzo 2016: http://www.edesseredonna.it/cultura/luciana-daleo-via-delle-bombarde/ 

 

 







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